Il Topolino Club Firenze nasce il 21 febbraio del 1989 quando otto appassionati di auto d’epoca crearono questa associazione con lo scopo di divulgare, proteggere e preservare la passione per le autovetture e motoveicoli storici.
Ma perché la scelta di chiamarsi Topolino Club?
La FIAT 500 A, presto ribattezzata Topolino, nacque dall’estro dell’ingegner Giacosa il 15 giugno del 1936. Fu ideata e sviluppata come automobile accessibile a tutti, che nel progetto iniziale doveva avere un costo inferiore alle 5.000 lire. Quest’auto, nonostante il suo costo iniziale fosse ben superiore a quanto preventivato (circa 8.900 lire) riscosse un enorme successo, divenne ben presto un simbolo dell’Italia di fine anni ’30 e non solo.
La scelta di associare quindi il nome di questa autovettura dall’enorme valore sia storico che soprattutto culturale è nata in modo naturale, diretto, essendo i principi stessi del club.
L’obiettivo dei fondatori del club, divenuto adesso uno fra i più importanti della Toscana grazie agli oltre mille iscritti, numero questo in continua crescita, era di doppio valore:
- far rivivere il mito delle auto d’epoca, in alcuni casi oramai impolverate in garage e scantinati
- creare un gruppo di aggregazione basato sui rapporti interpersonali e sulla passione di tante persone comuni.
L’associazione si avvicina ai 30 anni di vita e di attività ancora con tanta forza e tanta voglia di aggregazione. E proprio lo spirito partecipativo e di condivisione stanno alla base di questo numeroso gruppo. Tutti i soci ricordano un momento particolare, un aneddoto o una vicenda che, grazie alla memoria storica dell’associazione, ha scandito il tempo delle loro vite.
Sono tanti infatti, in tutti questi anni di vita, gli eventi e le manifestazioni alle quali il Topolino Club Firenze ha partecipato, sia a livello locale che nazionale. Eventi che hanno avuto peculiarità differenti:
- raduni turistici
- raduni culturali
- raduni benefici organizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica su determinati problemi o per raccogliere fondi
Fiore all’occhiello dell’associazione da quasi dieci anni è l’organizzazione, grazie anche alla collaborazione sempre più stretta con i club
- Balestrero, Lucca
- Scuderia Kinzica, Pisa
- Club Saracino, Arezzo
della manifestazione “La Toscana e le sue genti” a calendario per il primo fine settimana di settembre di ogni anno. Questo appuntamento, divenuto oramai un punto di riferimento e di incontro per centinaia di appassionati di tutta la regione e non solo, è dedicato ai veicoli ASI Targa ORO e vede ogni anno sfilare fra i borghi più suggestivi della Toscana auto e moto d’epoca che vanno principalmente dagli anni ’20 alla fine anni ’70.
L’associazione Topolino Club Firenze dal 2006 è un club federato ASI, ente che riunisce oltre 200.000 appassionati di veicoli storici in Italia e che rappresenta istituzionalmente il motorismo storico italiano presso tutti gli organismi nazionali ed internazionali competenti.
Questo importante e prestigioso riconoscimento consente alla nostra associazione di poter iscrivere le auto e moto storiche direttamente nel registro ASI tramite il Commissario Tecnico di Club, condizione questa necessaria per poter circolare liberamente con i veicoli registrati nei vari comuni toscani ed italiani secondo le normative vigenti in fatto di viabilità.
Negli ultimi anni inoltre l’associazione Topolino Club Firenze ha organizzato sedute di omologazione per l’ottenimento della Targa Oro ASI, massimo riconoscimento per un’auto o una moto storica in termini di conservazione o restauro, facendo in modo da certificare quindi, ed anche incrementare, il valore sia storico che economico del veicolo.
La carta vincente di questa associazione è, oltre alle valenze sociali e benefiche, senza dubbio il connubio tra le auto e le moto d’epoca e Firenze che, entrambe, esprimono il fascino, la storia, l’ epicità e l’eleganza difficilmente riscontrabili in altri contesti.
Una città come Firenze, ricca di storia in ogni suo vicolo, si sposa perfettamente con un’auto d’epoca, anch’essa un piccolo museo a quattro ruote itinerante.
Entrambi sono fascino per gli occhi ed armonia nella mente.
Come non riuscire a trovare un’analogia, un punto di forte contatto fra la pittura di Giotto, artista simbolo, un vero e proprio mito culturale, e la Duesenberg Model X del 1927?
Del grande pittore, Cennino Cennini disse: “Rimutò l’arte di greco in latino e ridusse al moderno” alludendo al superamento degli schemi bizantini e all’apertura verso una rappresentazione che introduceva il senso dello spazio, del volume e del colore anticipando i valori dell’età dell’Umanesimo.
Come non ritrovare quindi uno stretto legame fra le linee di Giotto ed il gioiello creato dai fratelli Duesenberg simbolo di un classicismo senza età?
Senza parlare di Filippo Lippi, il cui stile si sviluppò verso una predominanza della linea di contorno ritmica su tutti gli altri elementi, ed una jaguar XKD del 1955 o una Jaguar SS100 del 1937. Sembrano uniti nel concetto di bellezza e canone artistico da annullare completamente i cinque secoli di storia che li separano.
Piero Della Francesca, che nella seconda metà del XVI secolo contribuì maggiormente al perfezionamento della prospettiva nel campo della pittura, cercando al contempo le basi matematiche della bellezza, sembra disegnare direttamente con le sue mani una Ferrari 365 Daytona del 1969.
La perfezione delle forme di questo gioiello rispecchia pienamente una ricerca delle giuste relazioni matematiche e geometriche per definire sia la corretta rappresentazione nello spazio, sia la perfezione delle forma.
La ricerca di un armonioso equilibrio compositivo tipico del Botticelli attraverso un disegno sottile e molto dinamico, con una linea precisa e ondeggiante che modula i contorni delle figure e le alleggerisce, perchè tutto nelle sue opere è basato sui percorsi e i movimenti sinuosi del suo disegno, sembrano modellare, creare e plasmare una Porsche 550 Spyder del 1953.
Il genio di Leonardo, uomo d’ingegno e di talento universale che incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza, può senza dubbio essere paragonato ad una Bugatti type 57 sc atlantic del 1935, rara, preziosa, geniale per l’epoca e tutt’ora capolavoro che durerà nei secoli.
Michelangelo, artista tanto geniale quanto irrequieto, al cui nome è collegata una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell’arte, alcune delle quali sono conosciute in tutto il mondo e considerate fra i più importanti capolavori dell’arte occidentale fra cui il David, uno dei simboli stessi della città di Firenze, può essere accostato alla leggendaria Cisitalia 202 del 1947, progettata dall’ingegnere Giovanni Savonuzzi e che dal 1951 è ospitata al Museum of Modern Art di New York come esempio di scultura mobile, oppure ad una Alfa Romeo 2500 6C del 1949, elegante e statuaria.
È indescrivibile l’emozione che può provocare la visione di un’auto o una moto d’epoca, magari una classica Fiat 500 A Topolino ai piedi del Duomo di Firenze o mentre dall’alto del Piazzale Michelangelo domina tutta la città, simbolo di una storia che sembra non sia mai passata e che, ogni giorno, ci viene riproposta e ci ritorna in mente.
Simbolo di un eleganza, di un fascino, di un’Italia che è sempre nei nostri occhi, nei nostri cuori, nella nostra vita.